Hericium
Nome scientifico
Hericium erinaceus (Bull.) Pers.
Famiglia
Hericiaceae
Parte usata
Si utilizza lo sporoforo, ossia la parte che spunta da terra o dai tronchi degli alberi e che comunemente chiamiamo “fungo” e raccogliamo.
Potremmo considerarlo il “frutto” del fungo, perché questo in realtà è composto dai sottilissimi filamenti che crescono sotto terra o all’interno dei tronchi arborei.
Habitat e caratteristiche botaniche
Se camminando per boschi, vedete spuntare da un tronco una bianca ed esuberante criniera di leone, state pur certi d’essere di fronte a un magnifico esemplare di Hericium. I suoi carnosi e candidi aculei sono inconfondibili ed evocano facilmente proprio l’immagine di una criniera leonina o di una folta barba canuta: per queste ragioni, due dei nomi popolari di questo fungo sono appunto “Lion’s mane” e “Old man’s beard”.
Hericium predilige i climi dell’emisfero nord e cresce in genere su vecchie latifoglie morte o morenti, arrivando al massimo a un diametro di 30 cm e a un peso di 2 chili.
Curiosità e usi tradizionali
L’uso curativo di Hericium spazia dalle praterie nordamericane alle terre d’Oriente. I nativi americani erano soliti ridurlo in polvere e applicarlo sulle ferite, affinché non si infettassero e guarissero più rapidamente. Anche gli antichi Cinesi conoscevano le proprietà cicatrizzanti del fungo, ma lo apprezzavano soprattutto come rimedio contro tutti i disturbi dello stomaco. Veniva quindi impiegato per riequilibrare la cattiva digestione, ridurre l’iperacidità gastrica e persino per curare le ulcere. Inoltre, secondo la Medicina Tradizionale Cinese, Hericium calma la psiche, migliorando la memoria e l’umore.
Proprietà e indicazioni evidenziate dalla ricerca moderna
Numerosi studi scientifici confermano e ampliano gli usi terapeutici tradizionali del fungo. Le ricerche attestano la sua azione protettiva sullo stomaco, spiegando che Hericium lenisce le mucose gastriche irritate e ne favorisce la riparazione in caso di lesioni ulcerative. Inoltre, secondo gli scienziati, il rimedio tutela questi epiteli dall’azione potenzialmente dannosa di microrganismi come Helicobacter pylori.
L’antica sapienza cinese non sbagliava nemmeno sulle qualità psichiche di Hericium, dal momento che i suoi estratti – come affermano gli studiosi – sono attivi anche su mente ed emozioni: esercitano un’azione neuroprotettiva e favoriscono la nascita di nuovi neuroni e nuove connessioni sinaptiche, riequilibrando al contempo eventuali tendenze ansiose che peggiorano le performance intellettive e pregiudicano un buon sonno. Si potrebbe dire che l’uso prolungato del fungo “ringiovanisce” il cervello, migliorando la memoria, le prestazioni cognitive e calmando l’eccessiva agitazione.
Uso e controindicazioni
Può interagire con i farmaci antiaggreganti.
Fitomedical propone Hericium in MicoEST: 1 tavoletta 2 o 3 volte al giorno poco prima dei pasti.
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