Lentisco

Nome scientifico

Pistacia lentiscus L.

Famiglia

Anacardiaceae

Parte usata

A scopi salutistici, si impiegano diverse parti dell’arbusto. La più conosciuta è l’oleoresina che trasuda dal tronco, nota come “mastice”. Dalla distillazione dei giovani rami si ottiene invece un olio essenziale. Meno noto, ma dal profilo salutistico ugualmente interessante, è il Gemmoderivato che si ricava dalla macerazione dalle gemme fresche.

 

Habitat e caratteristiche botaniche

Arbusto perenne tipico della macchia mediterranea, Lentisco è una pianta rustica ed estremamente resistente ai venti e alla siccità.
I corti rami portano al massimo una dozzina di foglie dal colore verde brillante che, se stropicciate o contuse, sprigionano un caratteristico aroma. In primavera, spuntano piccoli grappoli di fiori che virano dal giallo al bruno-rosso, a seconda che siano femminili o maschili.
Oggi, la coltura di Lentisco è diffusa in tutto il bacino del Mediterraneo, ma la tradizione più consolidata e famosa fa capo all’isola egea di Chios ed è diventata Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO: una sapienza che ancor oggi gli isolani custodiscono gelosamente, tramandandola di generazione in generazione.


Curiosità e usi tradizionali

Lentisco è noto fin dall’antichità per essere una specie resinifera dalle notevoli proprietà benefiche e da secoli l’uomo ha imparato l’arte di praticare piccole incisioni sul tronco, per raccogliere il prezioso essudato senza nuocere alla pianta. Questa resina può essere considerata l’antenato del chewing gum: infatti, era tradizionalmente usata come masticatorio per fortificare le gengive, sbiancare i denti e purificare l’alito con le sue note balsamiche. In Ayurveda è nota come Mastagi rumi ed è consigliata per “rafforzare i denti”. Ma anche Greci e Romani erano soliti masticare questa resina amarognola e balsamica che, una volta a contatto col calore della bocca, diventa morbida e malleabile. Apprezzata per l’aroma balsamico – che profuma gradevolmente l’alito – era impiegata come lenitivo e cicatrizzante nelle irritazioni di bocca e gengive. In tempi più recenti si iniziò a polverizzarla e impiegarla sotto forma di infuso o miscelata a piante officinali nella formulazione di collutori igienizzanti. Nel XVIII e XIX secolo, la si diluiva con alcool fino a ottenere una pasta densa con cui otturare i denti cariati.


Proprietà e indicazioni evidenziate dalla ricerca moderna

La scienza moderna conferma gli usi tradizionali. Innanzitutto, alcuni studi evidenziano che l’uso di Lentisco aumenta la produzione salivare: ne conseguono un riequilibrio del pH orale e una miglior remineralizzazione dei denti, che si mantengono così forti e sani.
Altre numerose ricerche attestano poi che il mastic è efficace nel contrastare alcuni microrganismi che – se in eccesso nella bocca – possono favorire placca, carie e deterioramenti dentali, oltre a peggiorare la qualità dell’alito. I ricercatori concordano quindi nell’affermare che il mastice di Lentisco può rappresentare un valido aiuto nel prevenire e contrastare non solo placca e carie, ma anche problematiche gengivali e parodontali.
Anche l’olio essenziale ottenuto dai rametti fogliati esplica una simile azione benefica a livello del cavo orale, ma le sue proprietà lenitive e riparatrici si estendono a prostata, pareti venose e stomaco.
L’uso delle gemme ha infine una storia recente e si avvale di dati clinici raccolti per decenni da medici omeopati, appartenenti soprattutto alla famosa scuola francese della seconda metà del secolo scorso. La grande mole di riscontri ottenuti nella pratica medica quotidiana ha permesso di evidenziare che il Gemmoderivato di Lentisco concorre a proteggere tessuti come la prostata, le ovaie e l’utero dall’eccessiva stimolazione ormonale. Il rimedio è quindi un coadiuvante in problematiche come ispessimenti e formazioni a carattere cistico o fibrotico.


Uso e controindicazioni

Non sono evidenziate controindicazioni ai normali dosaggi.

Fitomedical propone Lentisco in diverse forme:

  • Lentisco OE: 2 o 3 gocce pari a 0,06 – 0,09 ml di olio essenziale di Lentisco sono sufficienti per aromatizzare 100 g di alimento.
  • Lentisco MG: assumere 50 gocce diluite in acqua, due volte nell’arco della giornata, a stomaco vuoto.

Lentisco è presente anche nei prodotti delle seguenti altre linee:


Questo materiale è fornito esclusivamente a scopo informativo e non è assolutamente inteso come sostitutivo dell’atto medico. Pertanto, le informazioni ricevute non presentano in alcun caso natura prescrittiva o terapeutica e non devono essere utilizzate per diagnosticare o curare un disturbo o una malattia. Chiunque lo consulti è invitato ad interpellare il medico curante per domande relative al proprio stato di salute e in caso di malessere o malattia. Le notizie sulle piante qui riportate sono messe a disposizione a solo titolo informativo. Rappresentano una sintesi di informazioni desunte da diverse fonti concernenti l’uso delle piante officinali.


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