Tulsi
Nome scientifico
Ocimum tenuiflorum (= O. sanctum) L. – Basilico indiano
Famiglia
Lamiaceae
Parte usata
Si utilizzano le piccole foglie essiccate, anche se la tradizione ayurvedica in alcuni casi ricorre al loro succo fresco.
Habitat e caratteristiche botaniche
Tulsi è chiamato anche “Basilico indiano” e questo nome esplicita sia l’area geografica di maggior diffusione di tale erbacea – l’India e in generale l’Asia sudorientale -, sia la sua stretta parentela con la nostra nota pianta aromatica, tipicamente mediterranea.
In effetti, Tulsi e Basilico appartengono entrambi alla famiglia delle Lamiacee, distinguendosi però per alcune caratteristiche botaniche. In particolare, la specie indiana è ricoperta da una sottile peluria e possiede foglie di forma allungata, con margini dentellati e un colore che varia dal verde fino al viola. La pianta ha modeste dimensioni e non cresce mai oltre il metro di altezza, ma compensa la scarsa appariscenza con il suo forte profumo speziato, che non lascia indifferenti quanti le passano vicino.
Curiosità e usi tradizionali
Nella religione induista, Tulsi incarna le divinità che hanno presieduto alla creazione cosmica e garantiscono prosperità e salute all’uomo. La pianta è quindi ammantata di una forte sacralità ed è coltivata a protezione di case e templi, perché – si racconta – la sua ombra benedice il suolo su cui si posa.
Ma le sue virtù oltrepassano il piano religioso. Tulsi – “l’incomparabile” in sanscrito – armonizza la respirazione e la digestione, due funzioni chiave per una buona energia vitale: pertanto costituisce uno dei principali rimedi ayurvedici per una vita sana, attiva e longeva. Infatti secondo questa antica tradizione medica, la pianta favorisce un respiro profondo e libero, calmando la tosse ed eliminando il muco. Inoltre, “accende i fuochi digestivi”, cioè riequilibra i processi di stomaco e intestino, correggendo la cattiva digestione e riducendo al contempo altri disturbi gastroenterici come crampi, irritazioni e nausea.
Infine, nella medicina indiana, Tulsi migliora la qualità del sangue e l’attività cardiocircolatoria.
Proprietà e indicazioni evidenziate dalla ricerca moderna
Tulsi si conferma “incomparabile” anche nei risultati degli studi scientifici moderni, che la designano come uno dei più efficaci adattogeni in grado di favorire la resistenza allo stress, prevenendone i possibili danni psico-fisici.
Come anticipato dall’Ayurveda, il sistema respiratorio e quello digestivo risultano i maggiori ambiti d’azione del rimedio, che si esprime al meglio quando lo stress altera le naturali difese delle alte e basse vie aeree e del tratto gastroenterico. In questi distretti, la scienza ci dice che Tulsi agisce modulando le risposte immunitarie: in base alle condizioni, può sia potenziare la resistenza a virus e batteri sia armonizzare eventuali reazioni esacerbate ad allergeni presenti nell’aria o nel cibo.
La pianta è indicata anche quando la stanchezza e le tensioni emotive da stress comportano difficoltà digestive – con nausea, stitichezza, gonfiori e crampi addominali – oppure favoriscono contratture muscolari, localizzate soprattutto a livello di spalle e collo.
Non da ultimo, le ricerche contemporanee mostrano come il Basilico indiano contribuisca a ridurre i livelli ematici di grassi e zuccheri, che tendono facilmente ad alzarsi in condizioni di sovraccarico psico-fisico.
Uso e controindicazioni
Non sono state rilevate controindicazioni ai normali dosaggi. Non usare per periodi prolungati senza sentire il parere del medico. Non somministrare in gravidanza e al di sotto dei 12 anni.
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Estratto Secco in Tavolette – EST: 1 tavoletta 2-3 volte al giorno, da assumere 5-10 minuti prima dei pasti principali.
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